martedì 4 dicembre 2018

Il potere della pace interiore




“La mente dice: quando ogni cosa andrà a posto, troverò la pace.
Lo spirito dice: trova la pace e tutto andrà a posto”
  


Cos’è la pace interiore? Per capirlo pensiamo innanzitutto a cosa sia la guerra interiore: stress, agitazione, sensi di colpa, rabbia, paura, preoccupazioni, dispiaceri, rimpianti, rimorsi. La pace interiore è uno stato in cui ci liberiamo di tutto questo e avvertiamo uno stato di profondo benessere, che non deriva solo dal liberarsi da sentimenti ed emozioni sgradevoli. Vuol dire trovare la consapevolezza, la connessione col nostro vero sé e con l’energia universale.  E non si tratta di trovarla ma di ri-trovarla, visto che quando eravamo bambini vivevamo questo stato interiore spontaneamente.  Ma cosa significa nel concreto tutto questo? Come si traducono queste parole nella vita quotidiana?
Accettare ciò che è
la vita è in continuo movimento e ci sono cose che si possono cambiare e altre che non si possono cambiare. Saggio è colui che distingue le prime dalle seconde e agisce di conseguenza.  Lamentarsi, invece, è il modo perfetto per coltivare la guerra interiore ed agitare il mare che è in noi.  Si badi bene che accettazione non significa rassegnazione, ma comprensione. Si tratta di essere ad un livello superiore di consapevolezza, significa assumere punti di vista diversi dai propri, anche mettendosi nei panni altrui. Accettare che la vita è una strada senza fine verso l‘apprendimento, ti porterà più vicino a sperimentare la vera pace interiore. E anche accettare gli altri per quello che sono, invece di criticare e pensare a come vorresti che fossero.
La tua pace dipende da te
come recita la frase iniziale, la tua pace non dipende dalle condizioni esterne. Potresti pensare che non sei in pace perché c’è qualcosa intorno a te che ti disturba, ti crea problemi: il capoufficio, gli automobilisti irresponsabili, una malattia, la negatività della politica, ecc. Invece è il contrario, essa è frutto della tua azione intenzionale che fa da propulsore rispetto a ciò che è esterno a te, nel senso che solo se regna la pace dentro di te, tutto andrà a posto.  A questo proposito ricordo la testimonianza di una persona che disse che quando cominciò a dedicarsi quotidianamente alla meditazione, notò che rispetto alle situazioni che lo mettevano in ansia (problemi di famiglia) riusciva a creare la calma che gli consentiva di attendere il momento buono per affrontarle, e dopo tale saggia attesa le soluzioni si presentavano spontaneamente.
Vivere il qui e ora
spesso viviamo nel passato rimuginando, ripensando agli errori, alle opportunità mancate nella nostra vita. Altre volte viviamo nel futuro, con l’ansia per quello che verrà e che non conosciamo, chiedendoci come faremo la tal cosa, cosa ne sarà di noi, dei nostri figli, ecc. Eppure il passato non esiste più, e il futuro non esiste ancora. Così ci perdiamo il presente, che come dice la parola stessa, è un dono, e per apprezzarlo bisogna viverlo pienamente. E’ nel presente che getti il seme per il tuo futuro. Solo nel momento presente puoi raggiungere la vera pace interiore. Nell’adesso non ci sono problemi, né preoccupazioni. C’è solo silenzio, ed è all’interno di quel silenzio che si può scoprire la pace. Impara a vivere nel “qui e ora”. Quante volte abbiamo la testa altrove e siamo “assenti”? Mangiamo un mandarino e intanto seguiamo gli eventi raccontati al telegiornale. Ma che sapore aveva quel mandarino? Scommettiamo che non sapreste dirlo? Perché eravate assenti a voi stessi, eravate “da un’altra parte”. Mangiate senza gustare i sapori. Camminate senza vedere ciò che vi circonda, la bellezza di un albero, la vita che scorre. Ascoltate un’amica, ma pensate a cosa potreste cucinare per cena…Troppe azioni vengono agite senza ”presenza”.
Dirigere l’attenzione
Dove metti l’attenzione, là scorre l’energia. Su cosa ti stai focalizzando? Dove ti portano i pensieri? Imparare a dirigere consapevolmente l’attenzione è importante per riprendere padronanza della mente. Porta attenzione interiormente, osservando ciò che accade e facendo attenzione alle emozioni che nascono dentro di te. Non permettere a ciò che accade all’esterno di spostare la tua attenzione e disperdere energie. Quando capisci che una situazione ti sta trascinando via, fai uno sforzo di volontà e riporta la tua attenzione dentro di te. Apprezzare il presente vuol dire anche focalizzare l’attenzione su quello che è veramente importante per noi, anziché lasciarci distrarre dalle sciocchezze, che ci tolgono sia energia, che va invece investita in ciò che conta, che pace.
Fare meditazione
l’hai mai provata? Se la risposta è no, sappi che stai perdendo l’occasione di fare un’attività molto importante che può cambiare la tua vita. Meditare per venti minuti al giorno può avere un enorme impatto in tutti i settori della vostra vita e grandi benefici a tutti i livelli (fisico, mentale, emotivo, energetico, spirituale). La meditazione è uno strumento che tutti possono utilizzare per ritrovare quel contatto fondamentale con se stessi. Il modo più semplice e naturale per sgombrare la strada verso la pace interiore. A questo proposito mi viene in mente la testimonianza di due persone. Una mi raccontò che viveva un periodo di confusione in cui avrebbe dovuto prendere decisioni importanti per la sua vita. Praticando la meditazione quotidiana, mi disse che si sentiva più lucida e tutto le appariva più chiaro. Un’altra persona invece raccontò che prendeva dei farmaci per dormire. E con la meditazione che successe? Che smise di assumere i farmaci perché non ne aveva più necessità.
Sperimentate su di voi e raccoglierete i frutti di cui avete bisogno.
A proposito di meditazione, dal mese di ottobre si stanno tenendo a Catanzaro Lido degli incontri di Sahaja Yoga tenuti da volontari che in modo del tutto gratuito ci fanno il grande dono di insegnarci una potente quanto semplice tecnica meditativa.  Sahaja Yoga (dal sanscrito Sahaja, "innato" o "spontaneo", e Yoga, "unione") è uno dei più recenti metodi di yoga, fondato da Shri Mataji Nirmala Devi nel 1970.  Per chi vuole approfondire si veda http://www.sahajayoga.it/ e http://www.innerpeaceday.org/it/. Coloro tra noi che stanno partecipando attivamente stanno già sperimentandone i benefici e questo accade soprattutto con i bambini, più liberi da condizionamenti e pregiudizi rispetto a noi adulti.

Per concludere questo articolo ricordiamo, infine, che tutto quello di cui abbiamo bisogno davvero è già dentro di noi. Dobbiamo solo aiutarlo a manifestarsi

“Costruisci un tempio di pace dentro di te, là troverai Lui sull’altare della tua anima.” P.Yogananda



lunedì 26 novembre 2018

Le vibrazioni e la nostra Frequenza personale


Nel precedente articolo "Tutto è energia" abbiamo detto che anche noi stessi siamo energia e vibriamo. Dentro di noi, infatti, c'è un mondo di vibrazioni. Se rivolgiamo l'attenzione all'interno del nostro corpo qual è la prima oscillazione/movimento che notiamo? Il respiro. Inspiriamo nei polmoni aria fresca ed espelliamo anidride carbonica. Poi possiamo sentire il cuore, che pompa incessantemente sangue. Affinando l'ascolto potremo sentire il ronzio elettrico del cervello e dei nervi attraverso cui si muovono gli impulsi elettrochimici, che potrebbero essere sentiti come un formicolio. Scendendo più in profondità troviamo le cellule stesse che vibrano, e poi ancora più giù le molecole e gli atomi. 
Percepire queste vibrazioni è più facile di quanto sembri. Basta intenzione, concentrazione e allenamento. Provate così: 
1. Sedetevi comodi in un luogo tranquillo e lontano da distrazioni e rumori. Palmi sulle gambe. Fate 3 respiri profondi. Inspirate lentamente dal naso, trattenete 3 secondi ed espirate lentamente dalla bocca. Portate l'attenzione dentro il vostro corpo.
2. Concentratevi sulla respirazione. Seguite il percorso dell'aria che entra dal naso e porta aria pulita nei polmoni. Poi fluisce lentamente verso l'esterno portando via le impurità. E' un movimento ad onda, fondetevi con questo flusso armonioso. 
3. Prestate attenzione al cuore che batte e a come questa pulsazione si possa avvertire in vari punti del corpo.
4. Più in profondità sentite il brusio elettrico dei nervi, che parte dal cervello e arriva in tutte le parti del corpo.  
5. Se volete potete spingervi al livello delle cellule immaginare la vibrazione del loro movimento vitale quotidiano.
6. Ora tornate a ritroso attraverso le vibrazioni, dalle frequenze più veloci e alte (cellule) a quelle più basse e lente (polmoni)

Questo "ascolto interiore" ha l'ulteriore beneficio di aiutare a connettersi con se stessi, con la parte profonda di noi (anche detto "centrarsi").
Le nostre vibrazioni non dipendono solo da questo flusso vitale e incessante di oscillazioni (stato fisico del corpo), ma anche dai nostri pensieri ed emozioni che hanno una vibrazione/frequenza diversa che va dall'estremo Alta vibrazione all'opposto Bassa vibrazione. Ecco alcuni esempi


(Cit. Penny Peirce)

Durante la giornata le vibrazioni personali tendono a cambiare: magari vi svegliate con grande entusiasmo all'idea di fare qualcosa che vi piace. Poi andate alla vostra auto e trovate una multa da pagare che vi mette di cattivo umore, fino ad arrabbiarvi. Poi vi chiama un amico e vi invita ad una cena spensierata, e sentite un senso di gratitudine. Inciampate inavvertitamente e cadete. Il vostro corpo sente dolore e questo vi irrita. Decidete di guardare un bel film in tv, ma la raffica di spot pubblicitari vi agita. E' ora di andare a dormire, ma vi sentite schiacciati dalle preoccupazioni e dall'idea che la giornata è stata inconcludente. Allora vi mettete a leggere un buon libro che devia i vostri pensieri su questioni più spirituali e questo vi calma. Poi decidete di praticare la meditazione e questo vi rassicura. Ora vi sentite in pace e riconnessi a voi stessi e vi è facile addormentarvi. I vostri sogni sono creativi e dinamici.

La più grande rivoluzione della nostra generazione è quella di esseri umani che, cambiando gli atteggiamenti interni della loro mente, possono cambiare gli aspetti esterni della loro vita
M. Ferguson

Lo schema sopra riportato fornisce, quindi, un esempio di emozioni e pensieri da "coltivare" per mantenere alta la nostra vibrazione/frequenza/energia personale. Ma perchè farlo? Per raccoglierne  gli straordinari effetti benefici, che sono a tutti i livelli: fisico, emotivo, energetico eccetera, come vedremo nei prossimi articoli.

giovedì 26 luglio 2018

Preghiera di Gratitudine



Ecco uno splendido modo per cominciare meravigliosamente la giornata

Preghiera di Gratitudine

by Drs. Joy & Roy Martina ©





Divino Amore, creatore dell'Universo Infinito che conosciamo,
la tua presenza mi circonda giorno e notte.
La tua luce mi mostra la strada,
il tuo amore mi guarisce
e il tuo potere mi protegge da ogni male e negatività.
Dal profondo del mio cuore e della mia anima
esprimo ora la mia gratitudine e amore per te.
Sono grata per ogni cosa che ho nella mia vita;
per ogni respiro che prendo,
per ogni movimento che faccio,
per ogni pensiero che penso,
per ogni vista che vedo,
per ogni sapore che assaporo,
per ogni suono che ascolto,
per ogni sensazione che sento,
per ogni cibo che consumo,
per ogni possedimento che ho,
per tutta la gioia che sperimento,
per tutte le amicizie che ho,
per tutte le benedizioni
che ricevo in molti più modi, rispetto a quelli di cui sono consapevole.
Sono grata per le piccole cose che do per scontate,
un posto per dormire,
vestiti da indossare,
denaro che guadagno e spendo,
per il lusso che posso permettermi,
per l'educazione di cui posso godere
e anche per le sfide a cui resisto e riesco a superare.
Apprezzo ogni lezione che imparo
e so che tutto ciò che accade a me, accade per me
So di aver creato ogni parte della mia realtà
e me ne prendo la piena responsabilità
Con il potere della Sorgente, ora, risano tutti i conflitti irrisolti della mia vita,
E lascio andare tutto ciò che mi impedisce di connettermi con l'amore della Sorgente.
Ti prego di perdonarmi per tutte le volte che sono ingrata.
Scelgo ora di entrare nell'infinito campo di gratitudine e amore e, con il potere della Sorgente Divina, resto sintonizzata con la gratitudine in ogni momento.
Specialmente nei momenti in cui mi sento frustrata o bloccata;
e proprio in quei momenti mi ricordo del potere che c'è dentro di me.
Sono benedetta ancora di più di quanto mi renda conto e do il benvenuto a tutte le benedizioni che tu hai ancora per me.
Ogni volta che mi connetto all'amore e alla gratitudine,
trasformo ogni sfida in una benedizione
Così è.
Amen.
© Copyright Drs. Joy & Roy Martina, 2012


sabato 7 luglio 2018

Tutto è energia

Ad un certo punto della mia vita mi sono imbattuta nel concetto di energia: l’energia dei pensieri, delle parole, delle azioni ecc. E da allora è cominciato un percorso di approfondimento che continua tuttora. Negli ultimi anni c’è stata una serie di libri e video che hanno funzionato come la pista di briciole di Hansel e Gretel e hanno reso popolari idee scientifiche e metafisiche all’avanguardia. Mi riferisco a testi come ad esempio The Secret, La profezia di Celestino, La legge di attrazione.

Le comunità scientifiche mondiali concordano sul fatto che l’energia permea tutte le cose. La Terra gira entro un campo elettromagnetico e ogni cosa partecipa a questa energia roteante, vibrante. Noi comunemente consideriamo questa energia come qualcosa che è là fuori, lontano da noi. Ma la verità è che la stessa energia è presente qua dentro, proprio nella nostra esistenza di esseri individuali, ed è presente dappertutto nell’ambiente in cui viviamo. Noi siamo esseri energetici dotati di dimensione spaziale che vivono e si muovono producendo un impatto energetico su ogni angolo del cosmo. Si tratta di verità già acquisite dai popoli antichi che dobbiamo risvegliare per applicarle alle sfide del vivere moderno.

La verità è che i nostri momenti migliori hanno più probabilità di presentarsi quando ci sentiamo profondamente a disagio, infelici o irrealizzati. Perché solo in momenti del genere, spinti dallo sconforto, possiamo uscire dalle nostre piste più battute e cominciare a cercare vie diverse o risposte più autentiche.
M. Scott Peck
L’applicazione dell’energia è una facoltà che noi tutti possediamo, consapevolmente o inconsapevolmente, in vari gradi, a seconda del nostro sviluppo individuale. E noi abbiamo la capacità e la responsabilità di utilizzare la “nostra energia” in modo da poter vivere le nostre più alte finalità.

Gli studi clinici e i rivoluzionari passi avanti compiuti da varie discipline della scienza moderna continuano ad offrire le prove che le pratiche “interiori” (per esempio la meditazione) modificano positivamente le frequenze energetiche del soggetto. La scienza (elettromagnetica, gravitazionale o quantistica che sia) sta rivelando ciò che giganti spirituali di ogni epoca, tradizione e cultura ci dicono fin dall’alba dei tempi: noi siamo esseri energetici, luminosi, pienamente attrezzati per partecipare consapevolmente all’evoluzione dell’universo e raggiungere la piena autorealizzazione.

Qualcuno starà pensando che noi non siamo affatto energia, ma materia tangibile. E invece le cose non stanno proprio così. A questo proposito Albert Einstein ci ha regalato una grande verità

E= mc²

Dove E=energia, M=massa c=velocità della luce. Questo significa che la massa o la materia è in realtà un’energia molto lenta, compatta e che materia ed energia sono diverse versioni l’una dell’altra.

Un atomo non è una cosa
Werner Heisenberg

Ma c’è anche un’altra considerazione da fare. Di cosa sono fatti oggetti apparentemente solidi come una matita? Giù nel profondo delle “cose” vi sono mondi di molecole e particelle atomiche che vibrano, ruotano ed orbitano. Pensiamo ad esempio alla nostra mano: è fatta di tessuti, i tessuti sono costituiti a loro volta di cellule, e le cellule sono costituite di molecole, e le molecole di atomi. E da cosa sono formati gli atomi? Da un nucleo di particelle “positive” attorno a cui ruotano altre particelle “negative” (elettroni). E dentro quelle particelle si trovano particelle subatomiche ancora più piccole. Ora la meccanica quantistica rivela che quelle minuscole particelle di materia sono anche onde di energia. Quindi… siamo energia e tutto è energia!

Anche il nostro mondo fisico esterno è un mondo di energie che vibrano, alcune per noi percepibili, ma in gran parte sono energie impercettibili.

Per utilizzare tale “tesoro di energie” per il nostro bene, ma anche per il bene collettivo, è necessario anzitutto sviluppare la consapevolezza che dobbiamo vivere in armonia con le invisibili leggi dell’energia che sostengono ogni forma di vita. E quindi attivare in ognuno di noi un processo trasformativo, prima di tutto per eliminare tutto ciò che blocca o interferisce con l’espressione della nostra vera identità, di ciò che siamo veramente. Numerosi sono, infatti, gli ostacoli che si frappongono a tale libera espressione di noi stessi, quali, ad esempio, le paure, gli schemi di pensiero bloccanti, le credenze autolimitanti ecc., come vedremo negli articoli di approfondimento successivi.

E non potremo essere felici finché non “riscopriremo” la natura energetica di noi stessi e di ciò che ci circonda..

Non importa quanto lentamente si procede, l’importante è non fermarsi.
Confucio


martedì 19 giugno 2018

Bada a come parli, le parole sono magiche




Che parole usi per parlare di te? Quali sono le parole che usi più spesso durante la giornata? Facciamo un semplice Test:
1.       scrivi su un foglietto un elenco delle parole che usi più spesso per parlare di te
2.       fai un altro elenco delle parole che usi abitualmente, quelle espressioni che ti caratterizzano.

Rispetto al punto 1., per capirci, quando feci questo test su di me emerse che spesso, e senza accorge mene,  usavo per riferirmi alla mia persona parole come “che scema, ho sbagliato questa cosa”, “che brutti questi capelli”, “come sto male con questo vestito”, “che rimbambita, ho dimenticato il telefono a casa”.  Tutti appellativi che la parte più profonda di noi recepisce e ritiene veri, soprattutto se questi messaggi che mandiamo a noi stessi sono ripetuti più volte. E, si badi bene, non vale la scusante che si tratta di espressioni ironiche, dette scherzando. Il nostro io profondo “non conosce” gli scherzi, e prende per vere le nostre affermazioni. L’autoironia è un’altra cosa, e non contempla l’uso di appellativi offensivi. Essere autoironici significa sdrammatizzare per non essere troppo severi con se stessi.  Quindi, dopo aver scritto l’elenco valutiamo col cuore come sostituire gli appellativi “distruttivi” con quelli “costruttivi”.  E’ una questione di allenamento. Facciamolo almeno per 21 giorni, e l’esercizio diventerà un’abitudine.
Per tornare alle espressioni di prima possiamo trasformarle come segue:
“che scema, ho sbagliato questa cosa” =>  “ho sbagliato questa cosa, ma può capitare” o “sbagliando si impara”
“che rimbambita, ho dimenticato il telefono a casa” => “se ho dimenticato il telefono a casa vuol dire che devo essere più attenta o più concentrata o forse devo prendermi una pausa dal telefono”
Le parole che usiamo possono essere i nostri migliori amici o i nostri peggiori nemici, perché le  nostre parole influiscono inevitabilmente su ciò che pensiamo di noi stessi e di ciò che ci circonda e quindi finiscono per costituire i "mattoni" che fondano la nostra realtà. Inoltre, poiché anche le parole hanno un loro "bagaglio energetico" condizionano il nostro "stato energetico". Quindi...ci circondiamo di positività o di negatività?
Rispetto al punto 2., mi riferisco alle parole tipiche di ciascuno di noi. Spesso si tratta di esclamazioni come “Maledizione, ho bucato una ruota”, “come sono sfortunato”, “E’ una disgrazia”, e lamentele di vario genere che non fanno che alimentare pensieri e stati d’animo che ci abbattono.
Qualcuno più saggio di me diceva….

Mantieni i tuoi pensieri positivi
Perché i tuoi pensieri diventano parole
Mantieni le tue parole positive
Perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti
Mantieni i tuoi comportamenti positivi
Perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini
Mantieni le tue abitudini positive
Perché le tue abitudini diventano i tuoi valori
Mantieni i tuoi valori positivi
Perché i tuoi valori diventano il tuo destino.

——Mahatma Gandhi

Quindi trasformiamo le nostre parole e le trasformeremo in una potente risorsa che ci dà la carica e la giusta premessa per costruire cose buone..
Per esempio, invece di maledire il destino, cerchiamo di guardare oltre e di cercare a cuore aperto di comprendere il senso di ciò che è capitato. Proprio qualche giorno fa, ad esempio, stavo scrivendo con una biro ed è finito l’inchiostro (e già questo mi era parso insolito..). Ho cambiato penna e dopo un po’ ha cominciato a non scrivere anche questa penna. Sapete cosa ho fatto? Ho capito che dovevo smettere di fare quello che stavo facendo, perché non era un buon momento. Era opportuno rimandare.
Delle parole che usiamo, anche riferendoci a noi stessi, è importante sia la forma che il contenuto. Pertanto alleniamoci a:
(a)    Evitare Espressioni formulate in negativo. Per es. esordendo con un NO
(b)   Evitare di Autodenigrarsi. Anche se per scherzo (perché l’emisfero cerebrale destro non capisce gli scherzi perché conosce solo la verità)
(c)    Evitare Espressioni autolimitanti.  
“ Non ce la faccio, non posso” che spesso è espressione ipocrita in quanto in realtà trattasi di “non voglio”. Ne risentono le nostre capacità operative. Meglio: ho già un altro impegno, devo andare..

(d)   Preferire la Semplicità della parola.
L’opposto dei discorsi dei politici o di quello sofisticato e forbito che non serve a trasmettere il messaggio ma a dare valore a chi lo emette, per ostentare saccenza. Orpelli per edonismo

(e)   Dire il vero
La parola è lo strumento con cui proiettiamo la nostra immagine.
Mentire significa non onorare noi stessi, non dare importanza alla nostra identità.
Con la verità ne guadagnamo in luce energetica come una stella che brilla di più.
Sincerità è svelare le proprie debolezze, e questa è una grande forza che ci fa brillare agli occhi del Creatore. Mentire è offenderlo.
Il nostro valore è più grande delle nostre debolezze. Se mentiamo diamo più valore al giudizio altrui. Ma non deve importarci.

Quindi con le nostre parole possiamo "farci del bene" o "farci del male". Non è forse meglio essere i nostri più grandi "sostenitori"? Scegliamo, quindi, di usare le parole migliori per noi, e di concentrarci sul linguaggio (sia nella forma che nei contenuti) che ci predispone al meglio, anche perché ciò di cui parliamo rappresenta ciò su cui focalizziamo l'attenzione e a cui, pertanto, "diamo energia". 
E buon linguaggio a tutti. 

domenica 27 maggio 2018

Usi la Visualizzazione Creativa per il tuo benessere o…”ti fai i film”?


Cos’è la Visualizzazione Creativa? Come dice la parola stessa serve per creare. Non si tratta di una fuga dalla realtà, ma di potente risorsa mentale che noi tutti possediamo e che possiamo utilizzare per i nostri obiettivi.  Per capire di cosa si tratta proviamo a pensare a quando abbiamo paura di qualcosa, per esempio del colloquio che dobbiamo avere con il superiore in ufficio. La paura ci fa “creare” nella nostra mente scenari negativi, prefigurando un colloquio che andrà male, e questo giocherà a nostro svantaggio.  E invece noi possiamo utilizzare questa potente tecnica a nostro vantaggio. Utilizziamo la visualizzazione creativa anche ogni volta che consapevolmente torniamo a episodi e scenari del passato e li percepiamo vividamente come se fossero reali.
Quindi visualizzare significa rappresentare mentalmente e in modo consapevole qualcosa che non è presente davanti a noi.
Le Tecniche di Visualizzazione Creativa sono un efficace strumento terapeutico per ridurre lo stress, l’ansia o superare paure, migliorare prestazioni mentali e fisiche, generare cambiamenti desiderati, trovare soluzioni ai problemi e raggiungere obiettivi importanti.
La Visualizzazione consapevole è una tecnica potente perché consente di riprogrammare l’inconscio in maniera positiva, migliorare lo stato di salute e benessere in tutte le aree della propria vita.
Come può la Visualizzazione Creativa consentire tutti questi meravigliosi risultati? Il meccanismo su cui si basa è il seguente: il nostro cervello non è capace di distinguere tra un evento reale ed uno immaginario, e ciò che crea ha effetti sulla mente ma anche sul corpo.  Per questo se la nostra immaginazione si fossilizza su contenuti negativi (come quelli suscitati dalla paura, come detto sopra) ci capita di sperimentare tensioni mentali e fisiche. Se, per esempio, immaginiamo una bella rosa rossa, una zona del cervello si attiverà come se la rosa fosse lì davanti a noi.
Le tecniche immaginative, attraverso l’uso della suggestione guidata verso creazioni positive agiscono sul tono muscolare e sul sistema nervoso e possono generare reazioni fisiche di distensione mentale e muscolare.
Conoscono molto bene questa tecnica, e la usano metodicamente, i preparatori atletici che la applicano al fine di massimizzare le prestazioni degli atleti, i quali vengono, per esempio, allenati a prefigurare lo scenario desiderato, cioè il raggiungimento del traguardo sportivo.  Ciò in quanto le visualizzazioni influenzano le azioni. Studi scientifici hanno dimostrato che visualizzare una sequenza di azioni accende le regioni del cervello che eseguono quelle azioni. 

Ma affinchè le visualizzazioni creative siano a nostro beneficio occorrono tecniche da applicare e regole da seguire, per non incorrere in errori per cui potremmo sortire effetti opposti a quelli desiderati.
Il gergo colloquiale contempla infatti l’espressione “Farsi i film”, come sinonimo di creazione mentale spontanea, in cui nel visualizzare creiamo scenari condizionati dalle nostre esperienze (a cui non sempre reagiamo nel modo migliore per noi), dalle nostre credenze, aspettative ecc. E questo condiziona, a sua volta, i nostri pensieri, le nostre percezioni, le nostre scelte e infine le nostre azioni.  Se, pertanto, il nostro “film” si basa su credenze limitanti, esperienze che ci hanno traumatizzato, condizionamenti familiari e culturali, questo “film mentale” finisce per giocare a nostro sfavore.  
Se per esempio ti credi incapace di fare qualcosa occuperai la tua mente con il film di te che non sei capace. Riaffioreranno alla mente i ricordi di  tutte le volte in cui hai fallito. L’insicurezza nelle tue capacità ti porterà a non agire in modo efficace. In altre parole otterrai conferma di ciò che pensi.
I nostri pensieri non sono solo semplici reazioni agli eventi.
Essi cambiano il corso degli eventi.
M. Seligman
Le tecniche di visualizzazione creativa possono, invece, rappresentare uno strumento efficace per rimuovere paure, scardinare credenze e condizionamenti limitanti cioè quelli che ci penalizzano, e sostituirle con credenze per noi vantaggiose, ma occorre affidarsi a professionisti competenti in grado di insegnare questa tecnica con un training specifico.


martedì 15 maggio 2018

Facciamo pulizia dai pensieri disturbanti



Perché spesso si fa fatica a prender sonno la sera? O perché a volte ci sentiamo confusi avvertendo nella nostra mente un turbinio di pensieri che ci tolgono lucidità mentale? Tutta colpa dei pensieri molesti: rimpianti, rimorsi, sensi di colpa che continuano a tornarci in mente facendoci soffrire o tenendoci in uno stato di agitazione. I nostri pensieri possono essere i migliori alleati o i peggiori nemici, perché hanno un enorme potere creativo (nel senso di creazione). Alcuni di questi pensieri disturbanti sono fissi, altri sono frutto degli affanni della giornata appena trascorsa. Ma comunque tutti tolgono energia, ci mettono in uno stato di squilibrio per cui perdiamo l’armonia interiore e quindi il nostro benessere. Creano in noi uno squilibrio che spesso è all’origine di malesseri fisici, che possono essere di vario tipo e diversi da persona a persona. Quindi è fondamentale ripristinare l’equilibrio. Per questo esistono diverse possibili soluzioni. Innanzitutto esistono procedure che potremmo definire di “pronto intervento”, che consentono rapidamente di liberarsi dei pensieri molesti e ripristinare uno stato di pace interiore. Mentre altre procedure intervengono sullo squilibrio emotivo e mirano a ricreare l’equilibrio, eliminando nell’immediato lo stato di tensione e malessere. Si tratta, per esempio, di posizioni da assumere, o punti di acupressione (per lavorare sui meridiani) da stimolare mediante picchiettamento oppure di visualizzazioni creative.  Superato il momento occorre, poi, intervenire sulle cause scatenanti, in modo da trovare una soluzione definitiva. E qui si aprono infinite possibilità. L’elemento centrale è trovare la soluzione personalizzata, perché ciascuno è un individuo unico con un’esperienza di vita unica e irripetibile, per cui anche la soluzione e le modalità di intervento non possono non tenerne conto. E per fare la scelta ottimale per la persona è utile ricorrere al test kinesiologico, in cui è l’organismo stesso, nella sua infinita intelligenza, a dare le informazioni sia sulla causa/e che sulla soluzione/i più adatti, tenuto conto della problematica da risolvere.
Di seguito riporto una tecnica semplice da utilizzare come pronto intervento nei momenti di necessità o la sera, prima di andare a dormire per ripulirsi dei pensieri negativi della giornata che ancora disturbano. Si tratta di una tecnica che agisce sui meridiani. Si stimolano dei punti precisi in questo modo:

  • si battono i pugni alternativamente sui palmi delle mani. Prima si fa il pugno con la mano destra e si batte sul palmo sinistro, poi si fa il pugno con la mano sinistra e si batte sul palmo destro. Il pugno va disposto sul palmo in modo che a battere sia il mignolo e il suo prolungamento. Occorre picchiettare velocemente 3-4 volte e poi passare all'altra mano, con scambi rapidi. 
  • A questo picchiettamento va associata una frase da dire che sia adatta alla situazione. Per es. "io mi amo e mi accetto così come sono anche se la mia testa è affollata di tanti pensieri disturbanti, e ora scelgo di liberarmi di questi pensieri come se fossero neve che si scioglie al sole e sento in me pace e calma interiore" . E' sufficiente ripetere la frase qualche volta e contemporaneamente picchiettare i pugni sui palmi alternativamente.
E' poi possibile valutare insieme su quali altri punti intervenire in base alla natura dei pensieri disturbanti (preoccupazione, stress, insicurezza, frustrazione, paura, rabbia, ecc.)

Prova e dimmi!
In alternativa, o accanto a questa modalità di intervento rapido, è possibile utilizzar le Visualizzazioni Creative, utili e semplici per risolvere tanti piccoli malesseri o per intervenire sistematicamente per risolvere problematiche più profonde, non solo di natura fisica, per esempio per rimuovere cattive abitudini, schemi di pensiero limitanti, rimuovere paure, migliorare prestazioni mentali e fisiche, ecc.  Si tratta di utilizzare l’enorme potere dell’immaginazione. Ne parlerò più nel dettaglio nel prossimo post. 
P.S.  qualche giorno fa un'amica in un momento di bisogno mi ha contattato perchè i pensieri negativi la stavano tormentando. Le ho consigliato per telefono una tecnica "di pronto intervento" che ha funzionato, e infatti l'ha riutilizzata la sera prima di addormentarsi e ....si è addormentata prima di ultimarla.  E io non posso che dire all'Universo "grazie e..lieta di servire"

lunedì 30 aprile 2018

Conversazioni tra...mente e cuore




Quante volte ascoltiamo il cuore o ci affidiamo a lui? La mente non è la nostra risorsa più grande, ma la più piccola...


M: Ciao... mi sento sola.
C: Ci sono io qui giù.
M: Ci conosciamo?
C: Conosco te ma tu ancora non conosci me!
M: Davvero? Com'è possibile? Non ci credo!
C: Mi dispiace, io invece credo.
M: Posso avvicinarmi?
C: Si.
M: C'è troppo caldo, mi brucio. La mia natura è fredda, ho paura di sciogliermi.
C: Non temere, vieni vicino.
M: Eccomi. Come ti chiami?
C: Non mi chiamo, sono gli altri a definirmi: la maggioranza mi chiama «Cuore». Sono una specie di bussola.
M: Cuore: che nome buffo. Perché non hai gli occhi? Sei cieco?
C: In un certo senso lo sono; gli occhi non mi servono.
M: E come fai a vedere?
C: Sento. Sento tutte le cose. A volte però, quando tu bisbigli o gridi... mi confondo e smetto di vedere. Quando avevo 5 anni la mia voce era l'unica... Poi sei arrivata tu ed hai cominciato a prendere decisioni al posto mio.
M: Vuoi dire che sei migliore di me? Io organizzo, concettualizzo, confronto infor mazioni, ragiono... E tu cosa fai?
C: Amo. Amo anche te.
M: Ami? Che significa?
C: Non posso raccontarti l'Amore: abbracciami.
M: Ho paura di perdermi!
C: Abbracciami...
M: Sei sicuro?
C: Abbracciami...
M: Io... io... io... muoio.
C: Non temere, solo una parte di te potrà morire. Resta qui tra le mie braccia, non aver paura: la paura non abita qui.
M: Non esisterò più... Dove sono?
C: Nel tutto.
M: Nel tutto?
C: Si, ora esisti nel tutto.
M: Resterai con me?
C: Per sempre, uniti per sempre.
M: Tu ed io, per sempre?
C: Si, noi due in Uno, per sempre.
(Martina Crepaldi in "Avrah Ka Dabra - creo quel che dico",
un libro di Dario Canil)

lunedì 12 marzo 2018

A chi non è capitato di vedere realizzate le proprie profezie?






Nessuno di noi è un oracolo, ma quante volte gli eventi che temiamo si verificano? Il più delle volte la spiegazione che ci diamo è “che sfortuna”, “ecco, lo sapevo che sarebbe accaduto, mi va sempre tutto male”. Proprio qualche giorno fa un’amica a cui avevo spiegato questo fenomeno viene da me e mi racconta:” Tiziana, sai, è successo proprio come dici tu. Avevo paura che nel sottopormi alle analisi del sangue non avrebbero trovato la vena giusta, e mi hanno martoriato il braccio per i ripetuti tentativi”.
Ecco, rendersi conto che è stato attivato questo meccanismo è già un ottimo passo avanti nell’evitare che ricapiti, ma ancor più importante è aver capito quanto siano potenti i nostri pensieri. I pensieri creano la realtà.
Il concetto di profezia che si autoadempie  è stato introdotto nelle scienze sociali nel 1948 dal sociologo statunitense Robert K. Merton, che ne diede la seguente definizione: una supposizione o profezia che per il solo fatto di essere stata pronunciata, fa realizzare l'avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità. Merton trasse ispirazione dalla formulazione che un altro celebre sociologo americano, William Thomas, aveva dato di quello che è passato alla storia come Teorema di Thomas che recita: «Se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze».
Quindi facciamo attenzione a ciò che pensiamo o che temiamo quando ci approcciamo a vivere una data esperienza. Alzi la mano chi, a questo punto, non vorrebbe far realizzare “profezie positive”, che si traducano, cioè, nella realizzazione dei nostri desideri. Questo meccanismo è molto utilizzato nell’allenamento degli atleti, laddove gli allenatori (che lo sono sia per il fisico ma anche per la mente) invitano i loro clienti/atleti ad immaginarsi vincitori delle loro gare, a visualizzare l’evento sportivo nell’atto di mantenere la calma, la concentrazione e raggiungere l’obiettivo desiderato. Fare come loro non costa nulla e allora..proviamoci.  Ogni occasione è buona per farlo. Per esempio prima di un colloquio di lavoro, o di un chiarimento da avere col proprio capo, o il proprio partner, oppure prima di sostenere un esame.  Insomma va bene applicare questo “modus operandi” ogni volta una situazione che stiamo per sperimentare ci mette alla prova o rappresenta una sfida.
Esiste certamente un modo più efficace per “creare il futuro che ci auspichiamo”, fatto di vari passi, come l’induzione ad uno stato di rilassamento profondo, il riequilibrio delle emozioni, la visualizzazione di immagini e scenari adatti, passi che in una situazione ideale andrebbero svolti con l’aiuto di un esperto.  Ma anche nel nostro piccolo, forti della consapevolezza acquisita, possiamo “allenarci” come fanno gli atleti. E buona creazione.