Una risorsa speciale: la gratitudine
Quante delle cose che abbiamo vengono da
noi vissute come un diritto acquisito e non discutibile, un qualcosa che c’è
oggi, c’è da tempo e quindi riteniamo che continuerà ad esserci. O meglio non si tratta di un
“ritenere”, poiché non soffermiamo neanche la nostra attenzione su cose come la
nostra libertà, il nostro corpo, i nostri sensi, le meraviglie del mondo che ci
circonda, l’affetto dei nostri cari. E l’elenco potrebbe continuare
all’infinito. Talvolta alcune di queste nostre risorse vengono da noi
apprezzate in tutto il loro valore quando vengono a mancare. Pensiamo a quando
l’influenza ci costringe a letto e ci toglie la libertà di uscire, o quando eventi
dolorosi ci allontanano dalle persone care (per esempio per un trasferimento ad
altra città o paese). Ogni volta che viene a mancare qualcosa per noi
importante, ecco che ne affiora prorompente il valore. Basterebbe talvolta
confrontarci con chi non ha i nostri doni/risorse/ricchezze in senso lato per
coglierne appieno l’importanza. Quando ciò non accade, troppo spesso viviamo
nell’ingratitudine, in molti casi inconsapevole. Ma non si tratta di sentirsi
in debito verso qualcuno/qualcosa, né si deve confondere la Gratitudine con il
comportamento formale ed educato: tutti conosciamo il “grazie” quotidianamente
usato, ma l’atteggiamento formale
non sempre coincide con la capacità reale di provare sentimenti di gratitudine.
La Gratitudine è invece un sentimento per alcuni aspetti simile all’amore, che contiene
un’emozione piacevole di leggerezza interiore e di “riconoscenza”. Si tratta di coltivare quel senso di
gratitudine che ha un enorme impatto sul nostro benessere
psico-fisico-energetico. Anche la scienza
ne riconosce i benefici. Ricerche della University of California hanno
prodotto prove e conferme di quanto la Gratitudine sia fonte di benessere. In
realtà le prime indagini della psicologia sulla Gratitudine si devono alla
psicoanalista Melanie Klein, che ha dato a questa emozione un ruolo centrale
contrapponendola all’invidia. La ricerca scientifica ha ora acquisito le prove
della grande importanza di questo sentimento tanto da identificarlo anche come elemento di “felicità”. Essere
grati significa essere riconoscenti di quelle azioni o oggetti materiali
intorno a noi e corrisponde quasi sempre ad una visione positiva della vita.
Tale sentimento produce cambiamenti
del flusso sanguigno all’interno
del cervello e maggiori livelli di attività nell’ipotalamo e flussi più elevati
di dopamina. Aumenta il livello di vitalità, incrementa
le emozioni positive e costituisce una protezione da stress e depressione. E’ stato inoltre rilevato che la
capacità di provare Gratitudine permette una percezione positiva, senso di
soddisfazione della vita e maggiore
autostima. Le persone che maggiormente sono in contatto con il sentimento
di Gratitudine risultano infine meno
colpite da sintomatologie fisiche. E
la buona notizia è che può anche essere sviluppata e accresciuta. Funziona come
un muscolo e può quindi essere allenata. Per acquisirla come buona abitudine
possiamo fare un semplice esercizio:
ogni giorno (per esempio appena svegli, per predisporci nel migliore dei modi
ad affrontare la giornata) stiliamo un elenco di 10 cose per cui essere grati. All’inizio, non
essendo allenati, dovremo pensarci su. Dopo qualche giorno sarà un esercizio
divertente. Ecco qualche suggerimento: mi sento grato per il sonno ristoratore,
la nuova giornata da vivere, la colazione, la mia casa, il mio lavoro, la
famiglia, gli amici (e si può specificare chi), i miei vestiti, la mia
simpatia, le cose di me che mi piacciono, il parcheggio trovato, la giornata di
sole, il mare, il cielo azzurro, la possibilità di vedere, sentire, camminare, la mia salute. Possiamo scrivere ogni giorno su un “diario
della gratitudine”, così come consiglia Martin Seligman.
Oppure possiamo scegliere un piccolo sasso che terremo in tasca o nel portafogli e sarà per noi "il sasso della gratidudine", così ogni volta che torniamo a casa e svuotiamo le tasche, vedremo il sasso e ricorderemo di sentirci grati.
Vedrete che col tempo ogni evento sarà una buona occasione per sentirsi grati, con innumerevoli benefici per il nostro corpo, la nostra mente, la nostra energia. E quello che è intorno a noi non potrà che cambiare con noi..
Oppure possiamo scegliere un piccolo sasso che terremo in tasca o nel portafogli e sarà per noi "il sasso della gratidudine", così ogni volta che torniamo a casa e svuotiamo le tasche, vedremo il sasso e ricorderemo di sentirci grati.
Vedrete che col tempo ogni evento sarà una buona occasione per sentirsi grati, con innumerevoli benefici per il nostro corpo, la nostra mente, la nostra energia. E quello che è intorno a noi non potrà che cambiare con noi..